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Tracciare confini, cioè tracciare distinzioni, tenere separato, dividere, è qualcosa che caratterizza la specie umana. Dunque i confini, sia quelli più facilmente "visibili", che quelli meno facilmente visibili o proprio "invisibili", sono in definitiva solo il risultato di convenzioni che non hanno alcun fondamento "naturale" e "oggettivo" e, di conseguenza, nessun fondamento "certo" e "stabile". I tre corti commentati in questo libro, Skin (Guy Nattiv, USA, 2018), The Silent Child (Chris Overton, UK, 2017) e Fino alla fine (Giovanni Dota, Italia, 2018) riflettono e fanno riflettere su alcuni "confini invisibili" la cui esistenza, di solito non percepita, emerge però come evidente e indubitabile in particolari ambiti e contesti.